La rinascita di Quarto passa anche attraverso il suo sviluppo economico. In questo senso è utile la nascita della sezione locale dell’AICAST (Associazione Industria, Commercio, Artigianato, Servizi e Turismo) che, pochi giorni fa, s’è presentata all’ente di via De Nicola con una lettera in cui chiede “di essere iscritta negli elenchi delle Associazioni ed Organizzazioni sociali, di cui all’art. 5 della L. R. 16/04, al fine di partecipare ai processi di pianificazione territoriale ed urbanistica, invitata a partecipare, alle fasi preordinate all’adozione e all’approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica comunale, nonché alle Conferenze dei Servizi preliminari alla stipula di Accordi di Programma, consultata in merito al SIAD e su tutte le questioni inerenti il commercio”.
“La crisi economica è evidente, palpabile, ma – afferma il rappresentante cittadino Vincenzo Di Pinto – lavorando con la giusta dose di fantasia, intelligenza, sfruttando le capacità di tutti ed operando in piena sinergia, armonia, senza inutili rivalità, possiamo superare questa fase. Da settimane stiamo monitorando la situazione locale ed abbiamo riscontrato potenzialità importanti che non sono pienamente sfruttate. Nelle prossime settimane ragioneremo su come dare un nuovo impulso alle attività commerciali, con l’intenzione di rilanciare quelle che sono nel centro. Dobbiamo creare una valida alternativa ai grandi complessi”. Le maxi strutture sono rilevanti, ma anche quelle “piccole” e “medie” devono essere tenute nella giusta considerazione dalla popolazione cui deve essere offerta una maggiore gamma di prodotti. Il riavvicinamento può avvenire mediante promozioni o con l’organizzazione di una serie di eventi culturali ed enogastronomici (magari una piccola notte bianca). Nel frattempo il rappresentante, insieme a Simona Marseglia e Rosa Capuozzo (altri componenti del direttivo) hanno partecipato ad una riunione promossa dal signor Ugo Esposito. Erano presenti diversi commercianti del Corso Italia (tratto compreso tra il Palazzo di Vetro e la rotonda con via Segaetano e via Gandhi). “Il pezzo di strada in questione ha numerosi e vari problemi – sottolinea Antonio Lucci – Riteniamo che costituendo un’associazione possiamo affrontarli meglio. In primis chiederemo una razionalizzazione della sosta (con un meccanismo ad ore) e l’individuazione di un’area da adibire a parcheggi”. Infatti escludendo i pochi posti a ridosso dei marciapiedi non c’è una zona dove i veicoli possono essere fermati e questo scoraggia tante persone dall’effettuare acquisti nei negozi presenti lungo quest’arteria che, una volta, era il fulcro del commercio. Ora non lo è più, anzi, tanti la evitano, la superano sfruttandolo percorsi alternativi. “Noi saremo al loro fianco impegnandoci nelle relazioni con il Municipio in merito a questa ed anche per un’altra – aggiunge Di Pinto – Stiamo valutando l’opportunità di proporre una variazione del senso di circolazione di via Gramsci. La soluzione attuale spinge gli automobilisti ad uscire dal Corso Italia già a metà tratto mentre si vorrebbe facilitare l’entrata in questa strada principale da chi proviene dalla zona di via Matteotti e via Crocillo”. Una modifica da inserire nel Piano Urbano Traffico in fase di ultimazione o, eventualmente, a posteriori se ritenuta valida, utile dagli organi competenti. “E’ un’idea come altre che sono scaturite in questo vertice cui ne seguiranno altri – prosegue Di Pinto – Noi siamo vogliosi di diventare un punto di riferimento per i commercianti che ogni giorno devono combattere contro una burocrazia sempre più assillante. Li aiuteremo nella possibilità di usufruire dei fondi che la Camera di Commercio mette a disposizione delle associazioni, le quali dovrebbero restituirli al territorio attraverso manifestazioni pubbliche, ma puntualmente ciò è disatteso da molte realtà”. Un’errata filosofia operativa che sta contribuendo alla crisi economica e sociale dei comuni.